Il Carico Cognitivo

7 Mag , 2025 - Metodico

Il Carico Cognitivo

Sviluppo dei carichi nel calcio

Il carico cognitivo nel calcio rappresenta una componente cruciale dell’allenamento, strettamente interconnessa con i concetti di **carico interno** (percezione soggettiva dello sforzo) ed **esterno** (parametri oggettivi dell’allenamento). Le ricerche evidenziano che:

  • Componenti del carico cognitivo  

– **Carico intrinseco**: legato alla complessità tecnica degli esercizi (es. numero di giocatori coinvolti, regole limitanti).  

– **Carico estraneo**: influenzato da fattori ambientali come rumore o istruzioni poco chiare.  

– **Carico pertinente**: correlato all’apprendimento di principi tattici utili per le situazioni di gara.  

  • Relazione tra carico interno ed esterno  

Il **carico esterno** include parametri misurabili come:  

– Volume dell’allenamento (km percorsi, ripetizioni)  

– Intensità (kg sollevati, velocità).  

Il **carico interno** viene calcolato attraverso:  

– Scala di Borg modificata (CR-10): livelli 5-6 corrispondono all’85% della FCmax  

– Formula del *Training Load*: **TL = Durata (min) × RPE** (es. 90 min × 5 RPE = 450 UA)  

– Metodo TRIMP di Banister: combina frequenza cardiaca e durata.  

  • Dati quantitativi dalle ricerche  

– Le sessioni allenanti ottimali hanno un **carico interno** compreso tra 300-600 UA (Unità Arbitrarie).  

– Il carico settimanale ideale si attesta tra 2000-3000 UA, con valori superiori a 2600 UA considerati alti.  

– Correlazioni statisticamente significative (r=0.50-0.85) esistono tra metodi basati su FC e RPE.  

Modulazione pratica del carico cognitivo  

– **Esercitazioni con vantaggio/svantaggio**: aumentano lo stress decisionale (es. partite con squadre che partono in svantaggio).  

– **Progressione settimanale**:  

  – Lunedì: bassa intensità cognitiva (40-50% RPE)  

  – Martedì: media intensità (60-70% RPE) con inserimento di forza[6].  

– **Fattori influenzanti**:  

  – Stato di freschezza atletica (+20-30% carico cognitivo in condizioni di affaticamento)  

  – Dinamiche socio-affettive tra giocatori.  

Le ricerche sottolineano che **il 65-75% del carico interno totale** in sport situazionali come il calcio deriva da componenti cognitive e decisionali, mentre il restante 25-35% è attribuibile allo sforzo fisico puro. Questo equilibrio varia in base all’età, all’esperienza dei giocatori e alla fase della stagione agonistica.

Formaxi 25 Carico cognitivo 1

Per misurare il carico cognitivo in un allenamento di calcio, si possono adottare diverse strategie e strumenti che tengano conto delle componenti mentali e decisionali richieste ai giocatori durante le sedute. Ecco come si può procedere:

Componenti del carico cognitivo da considerare

Il carico cognitivo si suddivide in tre componenti principali:

– **Intrinseco**: legato alla complessità del compito e al livello di expertise del giocatore.

– **Estraneo**: relativo a fattori che non favoriscono l’apprendimento e possono essere ridotti con una buona didattica.

– **Pertinente**: lo sforzo cognitivo effettivamente richiesto dall’esercizio.

Come misurare e valutare il carico cognitivo

1. Monitoraggio soggettivo

– Utilizzo di scale di percezione dello sforzo mentale, simili alla scala di Borg CR10 usata per il carico fisico, ma adattata al carico cognitivo.

– Alla fine della seduta, i giocatori indicano il livello di fatica mentale percepita, aiutando a valutare quanto l’allenamento ha richiesto dal punto di vista cognitivo.

2. Analisi della complessità degli esercizi

– Valutare la complessità tattica e tecnica degli esercizi proposti, considerando:

  – Numero di giocatori coinvolti.

  – Dimensioni degli spazi di gioco (spazi stretti aumentano il carico cognitivo perché richiedono decisioni rapide).

  – Ritmo e velocità della palla.

  – Alternanza degli spazi e situazioni di gioco variabili.

  – Presenza di contingenze di risultato che aumentano la pressione decisionale.

3. Programmazione del carico cognitivo nella settimana

– Organizzare gli allenamenti modulando il carico cognitivo durante la settimana, ad esempio:

  – Iniziare con carichi cognitivi bassi o moderati per favorire l’apprendimento.

  – Aumentare progressivamente la complessità e l’intensità cognitiva fino al giorno prima della partita.

  – Utilizzare esercitazioni in forma giocata che simulano la realtà di gara per preparare al massimo carico cognitivo della partita.

4. Monitoraggio della fatica cognitiva

– Osservare segnali di calo di attenzione, errori decisionali o difficoltà nel prendere decisioni rapide.

– Valutare come la fatica fisica influisce sul carico cognitivo, poiché la fatica atletica può aumentare la difficoltà delle scelte mentali.

5. Riduzione del carico cognitivo estraneo

– Utilizzare istruzioni semplici e chiare per ridurre il carico cognitivo non necessario, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione degli schemi di gioco.

Strumenti e metodi pratici

– Scale soggettive di percezione dello sforzo mentale.

– Analisi qualitativa degli esercizi in base a variabili come spazi, numero di giocatori, ritmo e contingenze di risultato.

– Programmazione settimanale del carico cognitivo per evitare sovraccarichi.

– Osservazione comportamentale durante l’allenamento (attenzione, decisioni, errori).

In sintesi, la misurazione del carico cognitivo nel calcio si basa su un mix di valutazioni soggettive, analisi delle caratteristiche degli esercizi e programmazione mirata, con l’obiettivo di ottimizzare l’apprendimento e la performance senza sovraccaricare mentalmente i giocatori.


Ecco la tabella riassuntiva della **Scala di Borg CR10**, utilizzata per valutare la percezione soggettiva dello sforzo su una scala da 0 a 10, dove 0 indica nessuno sforzo e 10 il massimo sforzo percepito:
Valore CR10 Descrizione               
0           Nessuno sforzo           
0.3 – 0.7   Appena percepibile       
1          Molto leggero            
1.5 – 2    Leggero                
2.5 – 3     Moderato                 
  4           Intenso                 
5           Molto intenso           
6 – 7       Molto pesante           
8 – 9       Estremamente pesante    
10Massimo sforzo pensabile


Questa scala è “aperta”, cioè consente di indicare valori superiori a 10 se lo sforzo percepito supera il massimo pensabile, eliminando il cosiddetto “ceiling effect”.

**Modalità di utilizzo**:  

– La valutazione viene fatta circa 25-30 minuti dopo la fine dell’allenamento per evitare l’influenza immediata dello sforzo.  

– L’atleta esprime un valore da 0 a 10 in base alla fatica percepita durante la seduta.  

– Il valore RPE viene poi moltiplicato per la durata dell’allenamento (in minuti) per calcolare il carico globale di allenamento (Training Load):  

  $$

  \text{Training Load} = \text{RPE (CR10)} \times \text{Durata (min)}

  $$

Questa metodologia è molto usata nello sport per monitorare l’intensità percepita e gestire il carico di lavoro in modo semplice e affidabile


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