Sviluppo dei carichi nel calcio
Il carico cognitivo nel calcio rappresenta una componente cruciale dell’allenamento, strettamente interconnessa con i concetti di **carico interno** (percezione soggettiva dello sforzo) ed **esterno** (parametri oggettivi dell’allenamento). Le ricerche evidenziano che:
- Componenti del carico cognitivo
– **Carico intrinseco**: legato alla complessità tecnica degli esercizi (es. numero di giocatori coinvolti, regole limitanti).
– **Carico estraneo**: influenzato da fattori ambientali come rumore o istruzioni poco chiare.
– **Carico pertinente**: correlato all’apprendimento di principi tattici utili per le situazioni di gara.
- Relazione tra carico interno ed esterno
Il **carico esterno** include parametri misurabili come:
– Volume dell’allenamento (km percorsi, ripetizioni)
– Intensità (kg sollevati, velocità).
Il **carico interno** viene calcolato attraverso:
– Scala di Borg modificata (CR-10): livelli 5-6 corrispondono all’85% della FCmax
– Formula del *Training Load*: **TL = Durata (min) × RPE** (es. 90 min × 5 RPE = 450 UA)
– Metodo TRIMP di Banister: combina frequenza cardiaca e durata.
- Dati quantitativi dalle ricerche
– Le sessioni allenanti ottimali hanno un **carico interno** compreso tra 300-600 UA (Unità Arbitrarie).
– Il carico settimanale ideale si attesta tra 2000-3000 UA, con valori superiori a 2600 UA considerati alti.
– Correlazioni statisticamente significative (r=0.50-0.85) esistono tra metodi basati su FC e RPE.
Modulazione pratica del carico cognitivo
– **Esercitazioni con vantaggio/svantaggio**: aumentano lo stress decisionale (es. partite con squadre che partono in svantaggio).
– **Progressione settimanale**:
– Lunedì: bassa intensità cognitiva (40-50% RPE)
– Martedì: media intensità (60-70% RPE) con inserimento di forza[6].
– **Fattori influenzanti**:
– Stato di freschezza atletica (+20-30% carico cognitivo in condizioni di affaticamento)
– Dinamiche socio-affettive tra giocatori.
Le ricerche sottolineano che **il 65-75% del carico interno totale** in sport situazionali come il calcio deriva da componenti cognitive e decisionali, mentre il restante 25-35% è attribuibile allo sforzo fisico puro. Questo equilibrio varia in base all’età, all’esperienza dei giocatori e alla fase della stagione agonistica.

Per misurare il carico cognitivo in un allenamento di calcio, si possono adottare diverse strategie e strumenti che tengano conto delle componenti mentali e decisionali richieste ai giocatori durante le sedute. Ecco come si può procedere:
Componenti del carico cognitivo da considerare
Il carico cognitivo si suddivide in tre componenti principali:
– **Intrinseco**: legato alla complessità del compito e al livello di expertise del giocatore.
– **Estraneo**: relativo a fattori che non favoriscono l’apprendimento e possono essere ridotti con una buona didattica.
– **Pertinente**: lo sforzo cognitivo effettivamente richiesto dall’esercizio.
Come misurare e valutare il carico cognitivo
1. Monitoraggio soggettivo
– Utilizzo di scale di percezione dello sforzo mentale, simili alla scala di Borg CR10 usata per il carico fisico, ma adattata al carico cognitivo.
– Alla fine della seduta, i giocatori indicano il livello di fatica mentale percepita, aiutando a valutare quanto l’allenamento ha richiesto dal punto di vista cognitivo.
2. Analisi della complessità degli esercizi
– Valutare la complessità tattica e tecnica degli esercizi proposti, considerando:
– Numero di giocatori coinvolti.
– Dimensioni degli spazi di gioco (spazi stretti aumentano il carico cognitivo perché richiedono decisioni rapide).
– Ritmo e velocità della palla.
– Alternanza degli spazi e situazioni di gioco variabili.
– Presenza di contingenze di risultato che aumentano la pressione decisionale.
3. Programmazione del carico cognitivo nella settimana
– Organizzare gli allenamenti modulando il carico cognitivo durante la settimana, ad esempio:
– Iniziare con carichi cognitivi bassi o moderati per favorire l’apprendimento.
– Aumentare progressivamente la complessità e l’intensità cognitiva fino al giorno prima della partita.
– Utilizzare esercitazioni in forma giocata che simulano la realtà di gara per preparare al massimo carico cognitivo della partita.
4. Monitoraggio della fatica cognitiva
– Osservare segnali di calo di attenzione, errori decisionali o difficoltà nel prendere decisioni rapide.
– Valutare come la fatica fisica influisce sul carico cognitivo, poiché la fatica atletica può aumentare la difficoltà delle scelte mentali.
5. Riduzione del carico cognitivo estraneo
– Utilizzare istruzioni semplici e chiare per ridurre il carico cognitivo non necessario, facilitando l’apprendimento e la memorizzazione degli schemi di gioco.
Strumenti e metodi pratici
– Scale soggettive di percezione dello sforzo mentale.
– Analisi qualitativa degli esercizi in base a variabili come spazi, numero di giocatori, ritmo e contingenze di risultato.
– Programmazione settimanale del carico cognitivo per evitare sovraccarichi.
– Osservazione comportamentale durante l’allenamento (attenzione, decisioni, errori).
In sintesi, la misurazione del carico cognitivo nel calcio si basa su un mix di valutazioni soggettive, analisi delle caratteristiche degli esercizi e programmazione mirata, con l’obiettivo di ottimizzare l’apprendimento e la performance senza sovraccaricare mentalmente i giocatori.
Ecco la tabella riassuntiva della **Scala di Borg CR10**, utilizzata per valutare la percezione soggettiva dello sforzo su una scala da 0 a 10, dove 0 indica nessuno sforzo e 10 il massimo sforzo percepito:
Valore CR10 | Descrizione |
0 | Nessuno sforzo |
0.3 – 0.7 | Appena percepibile |
1 | Molto leggero |
1.5 – 2 | Leggero |
2.5 – 3 | Moderato |
4 | Intenso |
5 | Molto intenso |
6 – 7 | Molto pesante |
8 – 9 | Estremamente pesante |
10 | Massimo sforzo pensabile |
Questa scala è “aperta”, cioè consente di indicare valori superiori a 10 se lo sforzo percepito supera il massimo pensabile, eliminando il cosiddetto “ceiling effect”.
**Modalità di utilizzo**:
– La valutazione viene fatta circa 25-30 minuti dopo la fine dell’allenamento per evitare l’influenza immediata dello sforzo.
– L’atleta esprime un valore da 0 a 10 in base alla fatica percepita durante la seduta.
– Il valore RPE viene poi moltiplicato per la durata dell’allenamento (in minuti) per calcolare il carico globale di allenamento (Training Load):
$$
\text{Training Load} = \text{RPE (CR10)} \times \text{Durata (min)}
$$
Questa metodologia è molto usata nello sport per monitorare l’intensità percepita e gestire il carico di lavoro in modo semplice e affidabile