Scaglionamento della Linea Difensiva: Negare la Profondità

11 Giu , 2025 - Metodico

Scaglionamento della Linea Difensiva: Negare la Profondità

Benvenuti a questa presentazione dedicata alle tattiche difensive avanzate nel calcio moderno. Esploreremo come strutturare correttamente lo scaglionamento della linea difensiva per negare efficacemente la profondità agli avversari.



Questo approccio tattico è fondamentale per prevenire passaggi filtranti e movimenti di rottura, elementi che spesso creano le occasioni più pericolose. Attraverso un sistema ben coordinato, i difensori possono neutralizzare gli attacchi sia nelle zone centrali che laterali del campo.

scaflionamento della linea difensiva
Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.002 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.003 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.004 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.005 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.006 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.007 Scaglionamento della Linea Difensiva Negare la Profondita.008

Difesa a 4 – Sì, la “V” è utile e va allenata

Difesa a 4

Nel caso di una linea a 4, la formazione della “V difensiva” (uno dei centrali esce in pressione sull’attaccante in appoggio, mentre gli altri tre si stringono e coprono la profondità) è fondamentale.

Perché?

  • Garantisce pressione immediata sul portatore, evitando che si giri o crei superiorità.
  • La “V” permette di assorbire l’appoggio e prevenire la rottura, mantenendo il controllo dello spazio alle spalle.
  • Se ben coordinata, non rompe l’equilibrio della linea, grazie allo scaglionamento e alla diagonale degli altri difensori.

In pratica: il centrale che esce è l’ago, gli altri tre la trama che tiene compatta la linea.


Difesa a 3 – Dipende dal principio che vuoi applicare

Nel caso di una difesa a 3, la situazione cambia leggermente. Se l’attaccante va in appoggio, hai due strade principali:

  1. Uscire con uno dei tre (simile alla “V” della difesa a 4):
    • Funziona se vuoi rompere la linea per mettere pressione diretta, ma devi avere copertura forte dagli esterni o da un mediano che scivola dietro.
    • È utile se vuoi forzare l’errore in costruzione avversaria e accetti un po’ di rischio.
  2. Restare in linea con tutti e tre che si alzano insieme (come suggerisci tu):
    • È un principio più posizionale e compatto, usato spesso per tenere il reparto unito.
    • L’attaccante può ricevere, ma non trova profondità né possibilità di giocata veloce perché la linea lo schiaccia verso il centrocampo.
    • Funziona bene se hai una buona densità davanti alla linea (quinti stretti, interni bassi).

In sintesi:

  • Con la linea a 4, la V è quasi imprescindibile per equilibrare pressione e copertura.
  • Con la linea a 3, puoi valutare se uscire o restare a seconda di:
    • Il tuo principio guida (aggressione vs. compattezza)
    • Il contesto del gioco (altezza del blocco, numero di avversari in zona)
    • Il comportamento dei tuoi quinti e centrocampisti

La sequenza delle priorità visive difensive dipende dal contesto tattico e dall’altezza del blocco, ma in linea generale, nel calcio moderno la gerarchia più corretta e funzionale è:


scaglionamento della difesa

🔍 

PALLA – UOMO – PORTA

  1. 👀 PALLA Sempre la prima priorità. Il difensore deve sapere dove si trova la palla, chi la controlla, in che direzione è orientato e se c’è possibilità di giocata in profondità o laterale.
  2. 👥 UOMO Il riferimento diretto (avversario), soprattutto quello alle spalle o tra le linee, diventa fondamentale. Non lo si perde mai di vista: può ricevere, muoversi incontro o in profondità.
  3. 🥅 PORTA È il riferimento finale, sempre nella visione periferica, ma non è la priorità immediata. Se palla e uomo sono controllati, la porta è protetta.

Ma attenzione: in fase di non possesso alta (pressing), talvolta si privilegia:

👉 

PALLA – PORTA – UOMO

…quando:

  • L’obiettivo è chiudere linee di passaggio e indirizzare il gioco (marcature di reparto, zona pura)
  • Si gioca con linea alta e coperture preventive forti

In quel caso, la porta diventa il riferimento spaziale per mantenere la linea alta e corta.


✅ In sintesi:

SituazioneSequenza più adatta
Difesa posizionale classicaPALLA – UOMO – PORTA
Pressing o zona pura avanzataPALLA – PORTA – UOMO (a volte)
Situazioni 1v1 o marcatureUOMO – PALLA – PORTA (eccezione locale)


, , , , ,

2 Responses

  1. Ciao Paolo, delle domande sulla V.
    Ma con una difesa a 4 esce un centrale e ci sono gli altri 3 di difesa che coprono stringendo al massimo se un esterno è in ritardo,il lato palla potrebbe essere sempre coperto visto che in quella situazione bisogna prima difendere la porta.
    Con una difesa a 3 se i quinti sono leggermente alti sono facili i passanti. È vero che la porta rimane coperta dai filtranti ma ci sarebbero più situazioni di 1 vs 1 verso la porta(dopo un passante)con il rischio del duello vincente da parte dell attaccante e quindi c’è il rischio di un 2v1 più portiere dentro l area.
    La domanda:la V sarebbe utile e allenata in caso di difesa schierata a 4(che io faccio) ma con difesa a tre schierata non converrebbe lasciare che l attaccante andasse a sostegno e con i tre che rimangono in linea e si alzano tutti insieme?

    • Ciao Riccardo grazie per le osservazioni e le considerazioni.
      Cerco di rispondere alla domanda:
      Nel caso di una difesa a 3, la situazione cambia leggermente. Se l’attaccante va in appoggio, hai due strade principali:
      1. Uscire con uno dei tre (simile alla “V” della difesa a 4):
      • Funziona se vuoi rompere la linea per mettere pressione diretta, ma devi avere copertura forte dagli esterni o da un mediano che scivola dietro.
      • È utile se vuoi forzare l’errore in costruzione avversaria e accetti un po’ di rischio.
      2. Restare in linea con tutti e tre che si alzano insieme (come suggerisci tu):
      • È un principio più posizionale e compatto, usato spesso per tenere il reparto unito.
      • L’attaccante può ricevere, ma non trova profondità né possibilità di giocata veloce perché la linea lo schiaccia verso il centrocampo.
      • Funziona bene se hai una buona densità davanti alla linea (quinti stretti, interni bassi).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *