Benvenuti a questa presentazione dedicata alle tattiche difensive avanzate nel calcio moderno. Esploreremo come strutturare correttamente lo scaglionamento della linea difensiva per negare efficacemente la profondità agli avversari.
Questo approccio tattico è fondamentale per prevenire passaggi filtranti e movimenti di rottura, elementi che spesso creano le occasioni più pericolose. Attraverso un sistema ben coordinato, i difensori possono neutralizzare gli attacchi sia nelle zone centrali che laterali del campo.








Difesa a 4 – Sì, la “V” è utile e va allenata

Nel caso di una linea a 4, la formazione della “V difensiva” (uno dei centrali esce in pressione sull’attaccante in appoggio, mentre gli altri tre si stringono e coprono la profondità) è fondamentale.
Perché?
- Garantisce pressione immediata sul portatore, evitando che si giri o crei superiorità.
- La “V” permette di assorbire l’appoggio e prevenire la rottura, mantenendo il controllo dello spazio alle spalle.
- Se ben coordinata, non rompe l’equilibrio della linea, grazie allo scaglionamento e alla diagonale degli altri difensori.
In pratica: il centrale che esce è l’ago, gli altri tre la trama che tiene compatta la linea.
Difesa a 3 – Dipende dal principio che vuoi applicare
Nel caso di una difesa a 3, la situazione cambia leggermente. Se l’attaccante va in appoggio, hai due strade principali:
- Uscire con uno dei tre (simile alla “V” della difesa a 4):
- Funziona se vuoi rompere la linea per mettere pressione diretta, ma devi avere copertura forte dagli esterni o da un mediano che scivola dietro.
- È utile se vuoi forzare l’errore in costruzione avversaria e accetti un po’ di rischio.
- Restare in linea con tutti e tre che si alzano insieme (come suggerisci tu):
- È un principio più posizionale e compatto, usato spesso per tenere il reparto unito.
- L’attaccante può ricevere, ma non trova profondità né possibilità di giocata veloce perché la linea lo schiaccia verso il centrocampo.
- Funziona bene se hai una buona densità davanti alla linea (quinti stretti, interni bassi).
In sintesi:
- Con la linea a 4, la V è quasi imprescindibile per equilibrare pressione e copertura.
- Con la linea a 3, puoi valutare se uscire o restare a seconda di:
- Il tuo principio guida (aggressione vs. compattezza)
- Il contesto del gioco (altezza del blocco, numero di avversari in zona)
- Il comportamento dei tuoi quinti e centrocampisti
La sequenza delle priorità visive difensive dipende dal contesto tattico e dall’altezza del blocco, ma in linea generale, nel calcio moderno la gerarchia più corretta e funzionale è:

🔍
PALLA – UOMO – PORTA
- 👀 PALLA Sempre la prima priorità. Il difensore deve sapere dove si trova la palla, chi la controlla, in che direzione è orientato e se c’è possibilità di giocata in profondità o laterale.
- 👥 UOMO Il riferimento diretto (avversario), soprattutto quello alle spalle o tra le linee, diventa fondamentale. Non lo si perde mai di vista: può ricevere, muoversi incontro o in profondità.
- 🥅 PORTA È il riferimento finale, sempre nella visione periferica, ma non è la priorità immediata. Se palla e uomo sono controllati, la porta è protetta.
Ma attenzione: in fase di non possesso alta (pressing), talvolta si privilegia:
👉
PALLA – PORTA – UOMO
…quando:
- L’obiettivo è chiudere linee di passaggio e indirizzare il gioco (marcature di reparto, zona pura)
- Si gioca con linea alta e coperture preventive forti
In quel caso, la porta diventa il riferimento spaziale per mantenere la linea alta e corta.
✅ In sintesi:
Situazione | Sequenza più adatta |
---|---|
Difesa posizionale classica | PALLA – UOMO – PORTA |
Pressing o zona pura avanzata | PALLA – PORTA – UOMO (a volte) |
Situazioni 1v1 o marcature | UOMO – PALLA – PORTA (eccezione locale) |
Ciao Paolo, delle domande sulla V.
Ma con una difesa a 4 esce un centrale e ci sono gli altri 3 di difesa che coprono stringendo al massimo se un esterno è in ritardo,il lato palla potrebbe essere sempre coperto visto che in quella situazione bisogna prima difendere la porta.
Con una difesa a 3 se i quinti sono leggermente alti sono facili i passanti. È vero che la porta rimane coperta dai filtranti ma ci sarebbero più situazioni di 1 vs 1 verso la porta(dopo un passante)con il rischio del duello vincente da parte dell attaccante e quindi c’è il rischio di un 2v1 più portiere dentro l area.
La domanda:la V sarebbe utile e allenata in caso di difesa schierata a 4(che io faccio) ma con difesa a tre schierata non converrebbe lasciare che l attaccante andasse a sostegno e con i tre che rimangono in linea e si alzano tutti insieme?
Ciao Riccardo grazie per le osservazioni e le considerazioni.
Cerco di rispondere alla domanda:
Nel caso di una difesa a 3, la situazione cambia leggermente. Se l’attaccante va in appoggio, hai due strade principali:
1. Uscire con uno dei tre (simile alla “V” della difesa a 4):
• Funziona se vuoi rompere la linea per mettere pressione diretta, ma devi avere copertura forte dagli esterni o da un mediano che scivola dietro.
• È utile se vuoi forzare l’errore in costruzione avversaria e accetti un po’ di rischio.
2. Restare in linea con tutti e tre che si alzano insieme (come suggerisci tu):
• È un principio più posizionale e compatto, usato spesso per tenere il reparto unito.
• L’attaccante può ricevere, ma non trova profondità né possibilità di giocata veloce perché la linea lo schiaccia verso il centrocampo.
• Funziona bene se hai una buona densità davanti alla linea (quinti stretti, interni bassi).